31 gennaio 2014

Narratore Immerso o Onnisciente?

Dopo aver visto lo spot televisivo, ho cominciato ad acquistare le uscite settimanali di "Scrivere", una raccolta di 40 (!!!) fascicoli sulle tecniche di scrittura.

Non credo comprerò tutta l'opera. Prima di tutto la carta puzza, quindi la lettura comincia male. Per chi ama il profumo di un libro è come invogliare il lettore a gettarlo subito nel cassonetto. Ma sorvoliamo, perchè finora non è malaccio come raccolta (sono al terzo volume). Illustra dettagliatamente quello che si prefigge di spiegare, e lo fa esaminando brani dalla letteratura italiana e straniera. Oltretutto completo di esercizi e consigli pratici. Io che mi annoio facilmente devo diluire il tutto ad un paio di pagine al giorno, altrimenti finisce che salto e vado avanti a caso.

L'altro giorno ho comprato il volume dedicato alla voce del narratore e mi son subito fiondata sulla parte che mi interessa ovvero il narratore in terza persona. Avendo un'allergia verso i libri in prima persona, non sia mai che ne scriva uno così!

Il fascicolo spiega che esiste una differenza tra narratore immerso e narratore onnisciente.
Anche se in terza persona, il narratore immerso si identifica con il protagonista. A differenza di quello onnisciente che può spaziare da un personaggio ad un altro.

Fino a qualche giorno fa ero dell'idea di avere un narratore onnisciente, non avendo deciso come eroe un personaggio in particolare e avendo creato una mandria vera e propria di personaggi pronti a invadere l'isola. Poi mi sono resa conto che non è facile fare la dea e, personalmente, tendo sempre a sbilanciarmi verso un personaggio piuttosto che un altro.
Quindi opterò per il narratore immerso. I capitoli saranno divisi nello stile di George RR Martin, ovvero la storia verrà raccontata sempre in terza persona ma vista dalla prospettiva del personaggio che da il titolo al capitolo. In questo modo posso far vedere diversi punti di vista anche delle stessa scena. Il solo pensiero mi ha stimolato molte idee!!!



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Penso che la tua idea sul punto di vista da tenere sia molto carina... anche se personalmente sono una vera frana con il posto in cui piazzare il narratore, lo ammetto. XD

Però devo confessarti che se ho capito una cosa di me è che non reggo nessun corso, consiglio, manuale o guida per scrivere. Mi piace sperimentare, tentare, fare leggere e prendermi i commenti e le critiche di conseguenza. Non credo che nessuno possa davvero darci veri "consigli", ma solo ispirazioni.. proprio come quelli che ha dato a te questo corso. Anche se forse, in quaranta volumi, non so quanti altri colpi di genio ci potranno essere! =P

Unknown ha detto...

Sono pienamente d'accordo con te, come sempre!
Continuo a leggere blogs per scrittori (trovo i link su Pinterest) dove gli argomenti spaziano da 'come far morire i personaggi secondari' a 'mille sinonimi per la parola amore'. Mi è stato regalato un libro di Taymond Carver sulla scrittura creativa. Ho una dispensa sul World Building. Ora questa raccolta in edicola (che non finirò, aspetto solo il fascicolo sul fantasy).
Alla fine leggo, annuisco o scuoto la testa, e faccio di testa mia.

Mi ricordo ai tempi delle medie. La prof di arte ci aveva dato un compito per casa: tracciare linee casuali seguendo il nostro istinto. Lo feci e non le andò bene il risultato. Me lo fece rifare tre volte e mai lei andò bene. Continuo a ricordare questa cosa con rabbia perchè non ha senso. Se il mio istinto diceva che quella linea andava lì, perchè a te non andava bene? Chi eri per giudicarmi, dopo avermi detto di seguire l'istinto?
Alla fine mi diede insufficiente, ma io ho amato ogni mia creazione.

Quindi andrò avanti per la mia strada, come dici tu. Provando, sbagliando, ricevendo critiche. L'importante è stare bene con sè stessi, piuttosto che far contenti gli altri :)